Preservare e coltivare i semi del proprio orto è un’abitudine virtuosa per diversi motivi. Innanzitutto, permette di risparmiare denaro ogni anno evitando l’acquisto di nuove piantine. Ma soprattutto, regala l’immensa soddisfazione di essere autosufficienti nel proprio orto. Inoltre, conservare e riutilizzare i semi significa preservare la biodiversità e mantenere vive varietà di ortaggi che altrimenti potrebbero andare perdute.
I pomodori sono tra le piante da orto più diffuse e amate. Ne esistono centinaia di cultivar diverse, dai più noti San Marzano e Cuor di bue fino a svariate varietà locali meno conosciute. Proprio queste ultime, sviluppatesi nei secoli adattandosi a microclimi ed ecosistemi specifici, sono le più a rischio di estinzione. Spesso la loro sopravvivenza è assicurata solo da abili coltivatori, i cosiddetti “seed savers”, che se ne prendono cura nei propri orti familiari.
Per questo è importante che ogni coltivatore conservi e riutilizzi i semi delle proprie piante di pomodoro. Non solo per risparmiare, ma per salvaguardare la biodiversità. Un semplice gesto all’apparenza, che in realtà ha una valenza ecologica profonda. Seguendo pochi accorgimenti è possibile essiccare e conservare correttamente i semi di pomodoro, preservandone germinabilità e varietà.
Coltivare i pomodori dal seme
Abbiamo una guida molto utile per coltivare i pomodori direttamente da seme, puoi leggerla a questo indirizzo: https://comeconservare.it/coltivare-i-pomodori-dal-seme/
Perché imparare a conservare i semi di pomodoro
Acquistare piantine di pomodoro può sembrare la scelta più comoda e rapida: si risparmia tempo, sono già trattate contro malattie e danno una buona produzione di frutti. Tuttavia, le piantine acquistate non sono completamente “bio”: i produttori trattano chimicamente i semi e anche le giovani piantine, per ridurre il rischio di malattie. Inoltre, puntano soprattutto su varietà ibride, create in laboratorio per essere più resistenti e produttive, ma non riproducibili dal coltivatore.
Senza demonizzare, dobbiamo essere consapevoli che questo approccio delle aziende è controproducente. Imponendo poche varietà ibrida a discapito della biodiversità, si ignora l’importanza dell’adattamento naturale delle piante all’ambiente. Col tempo, conservando i semi con autoproduzione, si ottiene una varietà più adatta a clima, terreno e disponibilità idrica locali. Chi conserva i semi può mantenere cultivar antiche, spesso migliori nel proprio contesto.
I vantaggi dell’autoproduzione sono molteplici. Si mantiene la biodiversità, si crea nel tempo la varietà ideale per il proprio orto e si evitano i trattamenti chimici della filiera commerciale. Certo, produrre le piantine richiede tempo e cure, ma con poche accortezze è un processo semplice e gratificante. Vediamo come procedere passo passo per ottenere piantine di pomodoro sane e rigogliose da semi autoprodotti, nel pieno rispetto della natura.
Scelta del frutto per estrarre i semi di pomodoro
Conservare i semi di pomodoro richiede alcuni accorgimenti. Innanzitutto, bisogna scegliere frutti di piante ad impollinazione aperta, non ibride, in grado di riprodurre la stessa varietà. Trovare semi non ibridi è sempre più difficile, ma esistono mercati di scambio tra appassionati che tengono in vita vecchie varietà.
Una volta trovata una pianta sana e robusta, scegliere tra i frutti migliori e più maturi, possibilmente tra i primi fiori in basso. Per riconoscerli, legare un nastro al picciolo. I semi vanno prelevati a maturazione completa, quando il pomodoro è molto rosso e molle al tatto, per garantire un’alta germinabilità.
A questo punto, tagliare il pomodoro a metà nel senso della larghezza e prelevare i semi e la polpa con un cucchiaio, strizzando leggermente per separare i semi dalla polpa. Mettere il tutto in un contenitore e aggiungere un po’ d’acqua. Mescolare e attendere 1-2 giorni affinché si formi una muffa in superficie. Questa decomposizione naturale separerà ulteriormente i semi dalle parti carnose.
Dopo 1-2 giorni, sciacquare bene in un colino a maglie fine per eliminare muffa e polpa. Far asciugare i semi su carta assorbente per 2-3 giorni, girandoli di tanto in tanto. Quando asciutti, conservarli in bustine di carta in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce. In questo modo si manterranno vitali per 4-5 anni.
Conservare i propri semi di pomodoro è gratificante e utile. Si salvaguarda la biodiversità, si crea nel tempo la varietà ideale per il proprio orto e si evitano i trattamenti chimici. Vediamo ora come utilizzarli al meglio per ottenere rigogliose piantine da trapiantare.
Differenza tra semi di pomodoro ibridi e non ibridi
I semi di pomodoro si distinguono in ibridi (o F1) e non ibridi, a seconda del metodo di riproduzione della pianta da cui provengono. I semi ibridi derivano da piante ottenute attraverso incroci controllati, spesso tra varietà diverse, con l’obiettivo di unire i pregi e minimizzare i difetti di entrambe. Le piante ibride sono resistenti, uniformi e produttive, ma i loro semi non riescono a riprodurre le stesse caratteristiche nella generazione successiva.
I semi non ibridi invece provengono da piante che si sono riprodotte per via naturale, tramite impollinazione libera da parte di insetti, vento o pioggia. Questi semi danno vita a piante leggermente più sensibili alle avversità ma capaci di conservare le caratteristiche della varietà madre. I semi che se ne ricavano possono essere risemati per molte generazioni.
Scegliere semi ibridi F1 significa acquistare ogni anno piantine con caratteristiche standard. I semi non ibridi preservano invece la biodiversità, si adattano all’ambiente e permettono l’autoproduzione, ma danno risultati più variabili. La scelta dipende da obiettivi di produzione e sostenibilità.
Come estrarre i semi dal pomodoro
Dopo aver raccolto pomodori maturi da una pianta non ibrida, è il momento di estrarre i semi. Tagliamo ogni pomodoro a metà: all’interno notiamo una parte molle e gelatinosa contenente i semi, e una parte più compatta e spugnosa.
Con l’aiuto di un cucchiaio, preleviamo con cura la polpa gelatinosa assieme ai semi, separandola dal tessuto spugnoso del frutto. Questa sostanza gelatinosa è deputata ad impedire la germinazione dei semi quando sono ancora all’interno del pomodoro.
Trasferiamo con attenzione la polpa gelatinosa in un recipiente aperto, come un bicchiere o una ciotola. L’obbiettivo è eliminare questa mucillagine attraverso un processo di fermentazione naturale che avviene lasciando il tutto all’aria aperta.
Dopo 1-2 giorni noteremo formarsi in superficie una specie di muffa, segno che la fermentazione sta avendo luogo. Questo processo decompone la gelatina e separa ulteriormente i semi dalle parti carnose residue. A questo punto, versiamo il contenuto in un colino a maglie strette e sciacquiamo bene sotto acqua corrente, pulendo e strofinando delicatamente per eliminare ogni residuo di muffa e polpa.
I semi così ottenuti vanno fatti asciugare per 2-3 giorni su di un foglio di carta assorbente, girandoli un paio di volte al giorno. Quando completamente secchi, conservarli in bustine di carta, in un luogo fresco, asciutto e buio. In questo modo manterranno una buona capacità germinativa per 4-5 anni.
Ottenere i propri semi di pomodoro è semplice e appagante. Vediamo ora come utilizzarli al meglio per produrre robuste piantine da trapiantare nell’orto.
Come rimuovere la polpa dai semi di pomodoro
Dopo aver prelevato la polpa con i semi dai pomodori maturi, dobbiamo lasciarla riposare all’ombra per 3-4 giorni. In questo lasso di tempo, si formerà in superficie uno strato di muffa maleodorante: è il segnale che la fermentazione sta avendo luogo e che i semi sono pronti per essere lavati e asciugati.
Questo processo di fermentazione non è obbligatorio, ma riduce il rischio di malattie e rimuove totalmente gli inibitori naturali della germinazione presenti nella gelatina del pomodoro. Perciò è consigliabile.
Rimuoviamo lo strato di muffa con un cucchiaino, poi versiamo il contenuto in un barattolo con dell’acqua pulita e agitiamo energicamente. In questo modo laviamo i semi dai residui gelatinosi, che tenderanno a rimanere in sospensione mentre i semi si depositeranno sul fondo. Ripetiamo il lavaggio 2-3 volte, finché l’acqua in superficie risulterà trasparente.
A questo punto, travasiamo i semi in un colino a maglie strette e li sciacquiamo brevemente sotto l’acqua corrente per una pulizia definitiva. Abbiamo ottenuto i nostri semi di pomodoro, pronti per essere fatti asciugare.
Stendiamo i semi su un foglio di carta assorbente e lasciamoli asciugare per 2-3 giorni, girandoli di tanto in tanto. Quando perfettamente secchi, conservarli in bustine di carta, in un luogo fresco, asciutto e buio. Così manterranno una buona capacità germinativa per diversi anni.
Ottenere i propri semi di pomodoro è semplice e gratificante. Vediamo ora come utilizzarli al meglio per produrre rigogliose piantine da trapiantare nell’orto o in vaso.
Come conservare i semi di pomodoro con la tecnica dell’essiccazione
Una volta lavati, i semi vanno fatti asciugare correttamente prima della conservazione. Il metodo migliore è disporli su un vassoio rivestito di carta assorbente, del tipo usato per assorbire l’olio della frittura o dei cibi cotti al forno. Evitiamo invece rotoli di carta da cucina, dove i semi secchi tendono ad attaccarsi.
Lasciamo asciugare i semi all’ombra, in un luogo leggermente ventilato, per 3-4 giorni. Devono risultare completamente secchi. A questo punto, trasferiamoli in un contenitore ermetico come un barattolo di vetro, inserendoli prima in un sacchetto di carta. Ciò consente di catturare anche eventuali microscopiche tracce di umidità. È infatti fondamentale che non vi siano residui d’acqua, per scongiurare marcescenze e muffe che comprometterebbero l’intero contenuto.
I semi di pomodoro, se conservati correttamente, mantengono la capacità germinativa per 4-5 anni. Tuttavia, è consigliabile utilizzarli nella prima stagione utile, conservando solo una piccola parte per l’anno successivo. La germinabilità tende infatti a diminuire col passare del tempo.
Conservare i propri semi di pomodoro è semplice e gratificante. Ci permette di preservare varietà antiche, risparmiare denaro e coltivare pomodori perfettamente adatti al nostro clima. Vediamo ora come utilizzare al meglio questi semi per ottenere rigogliose piantine pronte da trapiantare in orto o vaso.
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