Interpretazione e significato degli additivi alimentari

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additivi alimentari
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte intenzionalmente agli alimenti per migliorarne le caratteristiche sensoriali e prolungarne la shelf life. Ognuno ha una propria funzione da svolgere come conservante, antiossidante, stabilizzante.

Gli additivi alimentari sono delle sostanze che vengono aggiunte a numerosi prodotti durante la loro produzione, lavorazione e conservazione ma che risultano spesso poco note al consumatore medio.

Queste sostanze possono ricoprire funzioni importanti come la conservazione, ma alcune potrebbero anche influire sulla nostra salute se introdotte in eccesso. Per questo, è fondamentale conoscerne il significato e la funzione per poter valutare in modo consapevole gli ingredienti indicati nelle etichette.

In questa guida cercheremo di fare chiarezza spiegando cosa sonocome vengono classificati e la loro reale funzione negli alimenti. Parleremo anche di quali potrebbero destare maggiori preoccupazioni e dei più utilizzati, facendo luce sui codici alfanumerici che li identificano. Infine, farò luce sulla normativa che ne disciplina l’uso.

Cosa sono gli additivi alimentari

Gli additivi alimentari sono sostanze che vengono aggiunte intenzionalmente agli alimenti durante la loro produzione, lavorazione e conservazione. La loro funzione è quella di mantenere le proprietà organolettiche dei cibi prevenendone l’alterazione, aumentarne la shelf life ed anche migliorarne l’aspetto estetico.

Possono avere funzioni specifiche come conservanti, coloranti, antiossidanti, emulsionanti, stabilizzanti e così via. Risultano spesso indispensabili per permettere al cibo di arrivare sulle nostre tavole mantenendo intatte le sue caratteristiche.

Come si classificano gli additivi alimentari?

Gli additivi alimentari vengono classificati in base alla loro funzione principale in vari gruppi:

  • Conservanti come acidi organici o solfiti, fondamentali per prevenire alterazioni microbiche.
  • Antiossidanti come tocoferoli ed ascorbato di potassio capaci di rallentare l’ossidazione dei grassi.
  • Emulsionanti come lecitina di soia che stabilizzano le emulsioni evitandone la separazione.
  • Stabilizzanti come pectina o carragenina che conferiscono maggior consistenza ai gelati o yogurt.
  • Correggenti di acidità come citrato di sodio utilizzato per regolare il pH.
  • Espansori come biossido di silicio aggiunto a farine speciali.
  • Aromi come vanillina o limonene che conferiscono gusto agli alimenti.

Qual’è la funzione degli additivi

Ogni singolo additivo ha una propria funzione specifica in base alla quale viene classificato. Ad esempio, i conservanti hanno il compito di prevenire la proliferazione batterica e funginea, allungando la shelf life di prodotti deperibili.

Gli antiossidanti contrastano invece l’ossidazione di grassi e lipidi. Gli emulsionanti e gli stabilizzanti mantengono omogenee creme e salse impedendo la separazione delle componenti. I correggenti di acidità regolano il pH di condimenti o alimenti aciduli.

Altri si concentrano sull’aspetto come coloranti ed aromi, o sulla consistenza come addensanti ed essicanti. Ogni categoria svolge quindi un ruolo specifico a seconda del prodotto.

Additivi alimentari pericolosi

Alcuni additivi alimentari, se assunti in grandi quantità e per lunghi periodi di tempo, potrebbero determinare effetti indesiderati sulla salute umana. Tra questi vi sono alcune categorie di coloranti artificiali come tartrazina o ponceau 4R, implicati in reazioni allergiche e iperattività nei bambini. Particolare cautela meritano anche i potenti antiossidanti sintetici BHT e BHA che, ad alte dosi, sono risultati potenzialmente cancerogeni negli animali da laboratorio.

Per questo motivo la comunità scientifica ne sconsiglia l’utilizzo prolungato. Anche alcuni emulsionanti come la steaglic acid sono finiti nel mirino degli esperti poiché correlati ad aumento di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Quali sono gli additivi a rischio? 

Gli additivi alimentari che sollevano più perplessità sono i coloranti artificiali, specialmente tartrazina e ponceau, associati in alcuni studi a disturbi del comportamento nei bambini se consumati in eccesso. Rientra in questa categoria da monitorare anche la beta-carotina sintetica. Sono poi considerati additivi a rischio gli antiossidanti BHT e BHA soprattutto se assunti a lungo termine.

Anche gli emulsionanti come la steaglic acid e il monosteatato di glicerile possono diventare critici in caso di sovradosaggio, essendo collegati ad effetti negativi sul colesterolo. Infine, la comunità scientifica pone attenzione sull’assunzione dello zucchero di stevia e sul consumo di cibi contenenti glutine per alcune categorie sensibili.

Quali sono gli additivi più utilizzati? 

I più diffusi per ampio margine d’uso sono senza dubbio i conservanti acido sorbico ed acido benzoico, presenti in numerosi cibi confezionati per prevenire l’attacco di muffe e lieviti. Tra gli antiossidanti naturali, le sostanze antinquinamento più usate sono il tocoferolo ed il complesso di vitamina C e vitamina E.

Molto impiegati anche gli emulsionanti lecitina di soia e stearoyl lattato di sodio, quest’ultimo alla base di panna montata e creme. Tra gli essiccanti spicca il biossido di silicio, mentre il più diffuso stabilizzante rimane la pectina, estratta dalla buccia d’arancia. Infine, famosi coloranti sono il beta-carotene ed anthocianine, integrali alla frutta.

Cosa vuol dire E471?

Il codice E471 identifica un emulsionante altamente utilizzato noto come mono- e digliceridi degli acidi grassi. Si tratta di gliceroli esterificati con acidi grassi, principalmente oleici e palmitici, ricavati dall’olio di soia, mais o girasole e che raggruppano più sostanze. Il loro compito è stabilizzare emulsioni creando un rivestimento protettivo attorno alle gocce d’acqua o grasso, impedendo la separazione di fasi.

Viene aggiunto come addensante in panna montata, creme spalmabili e formaggi freschi per conferire una consistenza liscia e cremosa al prodotto finale. Risulta sicuro per il consumo e non sono note reazioni avverse, a meno di sensibilità personali agli acidi grassi utilizzati.

Cosa vuol dire E300?

Il codice E300 identifica l’acido L-ascorbico, meglio noto come vitamina C o acido ascorbico. Si tratta di un potente antiossidante naturale ricavato dallo zucchero di canna o da amidi. Presente naturalmente in agrumi, peperoni e fragole, è stato uno dei primi nutrienti ad essere prodotto industrialmente.

Viene aggiunto a succhi di frutta, conserve, preparati per brodo e verdure sottoaceto per prevenire l’ossidazione enzimatica che ne farebbe degradare il colore e il sapore. L’assunzione di vitamina C tramite additivo permette di mantenere inalterati più a lungo i benefici nutrizionali di questi alimenti.

Il codice E202?

Il codice E202 identifica il propanoato di sorbitolo, meglio noto come Sorbitan. Si tratta di un eccipiente messo a punto negli anni ’40 da DuPont come dolcificante e umettante naturale, derivante dal glucosio delle mele.

Viene utilizzato negli alimenti da forno come panificati e dolciumi industriali per conferire morbidezza, mantenere l’umidità e prevenire la secchezza del prodotto nel tempo. È particolarmente indicato per paste, pan di Spagna e torte al cui interno viene spruzzato come nebbiolina per impedirne il durevole inaridimento. È permesso nell’UE in quanto privo di effetti collaterali anche ad alte dosi.

Cosa vuol dire E472?

Il codice E472 identifica un emulsificante di sintesi a base di esteri di acidi grassi, noto come acido stearoyl-2-lattilico. Viene prodotto industrialmente partendo da acidi grassi saturi come acido stearico e oleico e da lattati come lattato di calcio. Il suo scopo principale è stabilizzare emulsioni complesse come creme spalmabili, maionese, salse e composizioni a base grassa.

Agendo da film protettivo attorno alle gocce d’acqua, ne impedisce la separazione dalla fase oleosa donando un aspetto liscio, compatto e omogeneo al prodotto finale. È l’emulsionante più utilizzato nell’industria alimentare perché versatile e tecnologicamente avanzato.

Cosa vuol dire E207?

Il codice E207 indica l’acido citrico, un additivo alimentare naturale ricavato principalmente dagli agrumi. Viene impiegato per conferire sapore acidulo e come antiossidante in succhi, limette, sottaceti e verdure scottate. Il suo potere acido aiuta a preservare il colore delle preparazioni contro l’ossidazione dovuta al contatto con l’aria.

Agisce inoltre da conservante naturale grazie alla capacità di inibire la proliferazione di muffe senza alterare il gusto originale. Trova applicazione anche in fiocchi di latte, conserve e preparati a base di pomodoro grazie all’equilibrio di pH che assicura. Risulta sicuro per il consumo e privo di effetti negativi.

Cosa vuol dire E200?

Il codice E200 si riferisce all’acido sorbico, un comune conservante naturale ottenuto dalle bacche del sorbo, albero appartenente alla famiglia delle rose. Viene utilizzato in numerosi alimenti come formaggi, insaccati, conserve vegetali, sughi, margarine per inibire la crescita di muffe senza alterarne le proprietà organolettiche.

Agendo da batteriostatico, rallenta l’attività microbica senza uccidere i microrganismi, garantendo comunque che non si sviluppino. Pur essendo autorizzato nell’UE, in alcuni soggetti predisposti potrebbe causare lievi reazioni allergiche se consumato in quantità eccessive. Nel complesso rimane tra i metodi più naturali per conservare a lungo gli alimenti.

Normativa additivi alimentari

In Europa, la normativa che disciplina l’utilizzo di additivi alimentari è rappresentata dal Regolamento UE n. 1333/2008. Essa norma l’approvazione, l’etichettatura e le dosi massime di impiego delle sostanze aggiunte agli alimenti, tutelando la salute del consumatore.

Gli additivi sono identificati tramite un codice alfanumerico E derivante dalla denominazione sciogliente in inglese. Prima di essere approvati, devono superare valutazioni scientifiche che ne dimostrino la sicurezza nelle condizioni d’uso.

Sull’etichetta vanno sempre riportati per garantire un’informazione trasparente. Particolare attenzione è riservata agli allergeni, ai cui soggetti vanno fornite indicazioni chiare.

Conclusioni

In questa guida ho cercato di fare chiarezza sul significato e l’utilizzo degli additivi alimentari, spesso poco conosciuti ai consumatori. Come abbiamo visto, alcuni dei più diffusi come gli acidi sorbico ed ascorbico o gli emulsionanti di soia hanno caratteristiche sicure che ne permettono un’ampia applicazione negli alimenti.

Tuttavia, risultano opportune alcune accortezze in merito ad alcuni coloranti artificiali, emulsionanti come la steaglic acid o antiossidanti quali BHT e BHA. Inoltre, è bene leggere etichette e ingredienti con attenzione, specialmente in caso di allergie o intolleranze personali.

La normativa europea fornisce tutela regolando il framework di applicazione. Un consumo bilanciato e informato può dunque garantire alimenti sicuri ed una dieta equilibrata.

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